La strada fatta fin qui

SPAZIO ZEROSEI nasce a Torino nel 2014 in seno al Programma ZeroSei come azione che il consorzio Xkè? ZeroTredici svolge nell’interesse del socio Fondazione Compagnia di San Paolo.

Ha rappresentato negli anni un esperimento innovativo (e di successo) nella collaborazione fra soggetti diversi nella parte della progettazione e della gestione.

Un incontro felice fra Cooperative sociali specializzate in servizi innovativi e inclusivi per bambini zerosei e un avamposto operativo della Fondazione Compagnia di San Paolo (il Consorzio Xkè? ZeroTredici) che agisce nell’ambito della educazione informale.

Le cooperative sociali, organizzate in ATI hanno disegnato Spazio ZeroSei insieme al Consorzio. Il coordinamento aperto, innovativo e capace del Capofila dell’ATI G. Accomazzi ha saputo far crescere una equipe composta da teste diverse, background personali e professionali differenti, sempre più ancorata verso la valorizzazione dei titoli professionalizzanti dei servizi zerosei. Dall’autunno del 2021 il servizio è stato affidato in via esclusiva alla Cooperativa Giuliano Accomazzi.

In questi anni si sono susseguiti le attività e i laboratori, sulla base di una programmazione annuale che ha visto l’alternarsi di storie e temi: attività e pensieri, incontri e momenti condivisi per adulti e bambini insieme, che hanno visto crescere intorno a Spazio ZeroSei un luogo di prossimità non solo di famiglie, ma anche educatori e insegnanti che hanno colto le ambizioni iniziali e hanno trasformato Spazio ZeroSei in una comunità di pratiche, di scambi e di relazioni andati ben oltre i pensieri e la progettazione iniziale.

Forte e proficuo da subito è stato lo scambio con i servizi educativi tradizionali che hanno colto nell’esperienza di Spazio ZeroSei un luogo per esperienze informali per sezioni di scuola infanzia e nidi, per gruppi estivi. Tante sono state e continuano ad essere le occasioni di contaminazione anche con altri soggetti.

Tratto caratteristico di Spazio ZeroSei è l’idea di poter offrire a bambini e adulti, attività con format ripetuti (come forma di consolidamento degli apprendimenti), al tempo stesso però di scoperta continua: la programmazione delle attività cambia ogni due settimane, per rinnovare la proposta alle famiglie, agli educatori, alle scuole. Perché si può tornare tante volte a Spazio ZeroSei e ogni volta sarà un’ avventura diversa, stimolante, creativa, unica.

Ogni anno sono stati definiti temi e filoni su cui si sono srotolate le attività laboratoriali, tessendo i fili delle storie, grazie alle esperienze manipolative, per lasciare spazio alla creatività.

Un servizio per i servizi

Spazio ZeroSei è anche un servizio per i servizi: un luogo per attività informali a disposizione di sezioni di scuola infanzia e nido, per arricchire scoperte e bagagli di vissuti, anche grazie ad una esperienza urbana esterna alla scuola.

L’offerta per le scuole ha naturalmente visto una battuta d’arresto durante la pandemia da Covid-19 per riprendere in sicurezza, con nuove modalità organizzative, dall’autunno 2021.

Altro tratto distintivo nell’esperienza di Spazio ZeroSei è stata la stanza magica: 4 allestimenti/4 temi – diversi di anno in anno – che si sono srotolati nel corso degli anni dal 2014 al 2020 (fino a prima della pandemia) per accompagnare e contenere il susseguirsi dei laboratori che ogni due settimane cambiavano per rinnovare l’offerta di contenuti educativi, secondo il medesimo approccio, per dare continuità e ripetitività alle esperienze di adulti e bambini che crescono con loro.

Il Covid e la crescita dell’ esperienza educativa hanno trasformato la proposta di Spazio ZeroSei: restano centrali le esperienze, la scoperta, la manipolazione, il percorso di apprendimento.

Dal 2014, intorno a Spazio ZeroSei è cresciuta una comunità, si sono tessute e strette delle reti: di adulti e famiglie che si incontrano, si ritrovano, scambiano esperienze e vissuti, spunti per azioni di sostegno alla genitorialità. Reti di educatori dei servizi che trovano spunti e stimoli per innovare o trasformare la propria attività nell’esperienza educativa formale. Reti di reti che si sono costruite grazie all’incontro con e a Spazio ZeroSei.

Il 2020 è stato certamente uno spartiacque, anche per l’esperienza di Spazio ZeroSei.

Per non interrompere il filo attivato con la sua comunità, durante i mesi del lockdown sono stati introdotti spunti e momenti di incontro da remoto, nello sforzo tenace di tenere viva la dimensione delle relazioni, più che quella degli apprendimenti.

Dopo i lunghi mesi di sospensione, Spazio ZeroSei si è rimesso in cammino credendo fortemente che, per quanto complesso, fosse necessario e non rinviabile riaprire le porte, mettere a disposizione le lezioni apprese per intraprendere una strada nuova da percorrere, per creare momenti di relazionalità e di scoperta per i bambini, da tempo grandi assenti dal dibattito pubblico. Così è nato SpazioLungo (giugno 2020/settembre 2020), un’esperienza, che ha visto anche la presenza di numerose famiglie fragili (ambulanti del mercato, alcune famiglie indirizzate dai servizi educativi e dalle reti di prossimità), che ha aperto nuovi ambiti di azione ed ha dato vita ad innovazioni e sperimentazioni nell’orizzonte zerosei, ad integrazione della solida pratica del territorio cittadino. Ha suggerito nuove esplorazioni e sperimentazioni ibride, fra formale e informale, fra presenza e remoto (live-streaming grazie alla straordinaria esperienza di Spazio Egizio, con Storie Egizie della Sera e poi attività in Museo alla riapertura), fra educazione e cura, fra indoor e outdoor education.

Per non interrompere il filo attivato con la sua comunità, durante i mesi del lockdown sono stati introdotti spunti e momenti di incontro da remoto, nello sforzo tenace di tenere viva la dimensione delle relazioni, più che quella degli apprendimenti.

Dopo i lunghi mesi di sospensione, Spazio ZeroSei si è rimesso in cammino credendo fortemente che, per quanto complesso, fosse necessario e non rinviabile riaprire le porte, mettere a disposizione le lezioni apprese per intraprendere una strada nuova da percorrere, per creare momenti di relazionalità e di scoperta per i bambini, da tempo grandi assenti dal dibattito pubblico. Così è nato SpazioLungo (giugno 2020/settembre 2020), un’esperienza, che ha visto anche la presenza di numerose famiglie fragili (ambulanti del mercato, alcune famiglie indirizzate dai servizi educativi e dalle reti di prossimità), che ha aperto nuovi ambiti di azione ed ha dato vita ad innovazioni e sperimentazioni nell’orizzonte zerosei, ad integrazione della solida pratica del territorio cittadino. Ha suggerito nuove esplorazioni e sperimentazioni ibride, fra formale e informale, fra presenza e remoto (live-streaming grazie alla straordinaria esperienza di Spazio Egizio, con Storie Egizie della Sera e poi attività in Museo alla riapertura), fra educazione e cura, fra indoor e outdoor education.

Ibridare

Nel 2021 si fa largo l’ibridazione fra attività “classiche” di Spazio ZeroSei (laboratori adulto/bambino insieme per scoperte e tempo condiviso) e nuove progettualità: percorsi di crescita in autonomia dei bambini guidati da educatori a SpazioPonte e Co-Spazio il coworking di Spazio ZeroSei. La pandemia ha posto una accelerazione forte sul tema delle ibridazioni. La strada intrapresa da Spazio ZeroSei vede quindi due comunità e iniziative che si nutrono reciprocamente e si rendono più ricche: i bambini che frequentano alla mattina il baby parking, le mamme che fanno smart working al piano superiore (economia tempi spostamenti), nel pomeriggio potranno animare i laboratori di Spazio ZeroSei nella fascia di età corrispondente, incontrare altre famiglie, sviluppare nuove esperienze, condividere altri pensieri.

Ibridare

Nel 2021 si fa largo l’ibridazione fra attività “classiche” di Spazio ZeroSei (laboratori adulto/bambino insieme per scoperte e tempo condiviso) e nuove progettualità: percorsi di crescita in autonomia dei bambini guidati da educatori a SpazioPonte e Co-Spazio il coworking di Spazio ZeroSei. La pandemia ha posto una accelerazione forte sul tema delle ibridazioni. La strada intrapresa da Spazio ZeroSei vede quindi due comunità e iniziative che si nutrono reciprocamente e si rendono più ricche: i bambini che frequentano alla mattina il baby parking, le mamme che fanno smart working al piano superiore (economia tempi spostamenti), nel pomeriggio potranno animare i laboratori di Spazio ZeroSei nella fascia di età corrispondente, incontrare altre famiglie, sviluppare nuove esperienze, condividere altri pensieri.

Co/Spazio – una sperimentazione per una diversa conciliazione

Al fine di compiere un passo nella direzione della sperimentazione di nuove forme di conciliazione (anche post Covid, in cui molti adulti hanno fatto ricorso allo smart working) nasce parallelamente a SpazioPonte anche co/Spazio un locale al piano superiore dove poter ospitare genitori i cui figli frequentano il baby parking, che potranno prenotare (anche in base ad apposito protocollo Covid) uno spazio accogliente, dotato di wifi, postazioni di lavoro, un divano relax, bookcrossing, una piccola cucina (tutto reperito grazie a scambi con altri progetti) per potersi preparare un caffè, o concedersi un tempo per sé. I genitori potranno utilizzare co/Spazio grazie alla sottoscrizione di un regolamento e di un patto di collaborazione, la corresponsione di un piccolo contributo non necessariamente in forma monetaria, quale forma di restituzione non onerosa.